Emergenza pandemica Covid-19
incontro con il Capo della Polizia.
Si è concluso da poco, presso il Dipartimento, l’incontro sul tema avuto con il Capo della Polizia, a
cui hanno partecipato anche il Vice Capo Vicario Pellizzari e gli altri due Vice Capi Sempreviva e
Rizzi, il Capo della Segreteria del Dipartimento Bracco, il Direttore centrale di Sanità Ciprani e il
Direttore dell’Ufficio relazioni Sindacali De Bartolomeis.
Oggetto della riunione, oltre agli effetti del green pass, anche le misure per aumentare le tutele
dai rischi di contagio alla luce dell’attuale evoluzione epidemiologica.
Il Capo della Polizia ha spiegato in premessa che tutte le misure adottate, ivi compresa quella
che vede la necessità del green pass per accedere alle nostre mense di servizio, sono
provvedimenti governativi su cui il Dipartimento non ha voce in capitolo.
Supportato dal dott. Ciprani ha poi spiegato che i dati sui contagi da SARS-CoV-2, sui ricoveri e
sui decessi da COVID-19 indicano in modo inequivocabile come l’attuale andamento della
pandemia è strettamente correlato alla vaccinazione: coloro i quali hanno aderito e completato
il ciclo vaccinale, pur potendo contrarre l’infezione da SARS-CoV-2, non sviluppano forme
cliniche importanti che richiedano ricovero ospedaliero: la vaccinazione, in sostanza, mette al
riparo dalla morte da COVID19 che, purtroppo, non rappresenta un’eventualità remota,
contandosi finora nel nostro paese circa 130.000 decessi.
Nella Polizia di Stato si sono registrati ad oggi 17 decessi, di cui uno solo dopo la campagna
vaccinale: nessuno di coloro che è stato vaccinato nei mesi scorsi risulta attualmente ammalato
di forme gravi che richiedano l’ospedalizzazione: oggi sono tre i colleghi ricoverati. Naturalmente
il rischio di contagiarsi resta elevato: una lettura superficiale potrebbe indurre a ritenere che il
numero dei vaccinati che si contagiano è maggiore di quello dei non vaccinati mentre, in realtà, il
tasso di incidenza di contagio dei non vaccinati è più che triplo rispetto ai vaccinati.
Il Capo ha proseguito affermando che, benché sia fermamente convinto che il vaccino sia la
migliore arma di difesa dal virus, fin tanto che non ci sarà un provvedimento che renda
obbligatoria la vaccinazione, i colleghi che, per qualsiasi ragione, non hanno inteso vaccinarsi,
stando nell’alveo della legalità, nel massimo rispetto di tutti, non subiranno alcuna
discriminazione.
Tuttavia, sulla scorta del fatto che tra i nuovi casi di contagio, il personale vaccinato non necessita
di ospedalizzazione, l’Amministrazione intende puntare su una chiara, maggiore e più capillare
informazione sui benefici del vaccino, al fine di persuadere e non imporre a chi oggi è ancora
confuso o indeciso, una maggiore adesione alla campagna vaccinale. Vaccino che, in tutti i casi,
non è certo un pass per omettere prassi e utilizzo di tutti i DPI (mascherine, gel disinfettante,
distanziamento): a tal proposito ha annunciato l’emanazione di una nuova circolare che richiami
proprio al continuo utilizzo dei dispositivi individuali di protezione.
Come Sindacato, abbiamo ricordato che molte delle misure meritoriamente improntate dalle
amministrazioni periferiche per ottemperare, da un lato, all’obbligo imposto del green pass per
accedere alle mense e, dall’altro, salvaguardare il diritto al pasto dei colleghi non vaccinati,
avranno comprensibilmente vita breve con l’avvicendarsi della stagione e che quindi, se non
interverranno modifiche normative in tal senso (come preannunciato ieri sera dal Presidente del
Consiglio), bisognerà trovare e sperimentare soluzioni alternative che riescano a contemperare,
benché con modalità diverse, i diritti di tutti.
Nel ribadire come sia anche molto poco comprensibile accettare il fatto che colleghi che viaggiano
per ore nello stesso abitacolo, che condividono ore e ore di servizio a stretto contatto di gomito e
che dormono insieme condividendo anche il bagno, poi debbano separarsi solo all’atto di entrare
in mensa, abbiamo chiesto di tornare sulla questione degli alloggi, disponendo l’uso di camere
singole per tutti.
Come gia richiesto con una nostra nota, abbiamo colto l’occasione per sollecitare
l’Amministrazione a risolvere il problema delle credenziali per l’accesso del nostro perdonale
medico alle piattaforme regionali sanitarie relativamente alla certificazione verde – green pass
abbinata ai tamponi, chiedendo di valutare anche l’utilizzo di quelli salivari, meno invasivi, così
come previsto per le scuole.
Da ultimo, abbiamo anche richiamato l’attenzione del Capo sul fatto che il vaccino non sia un pass
o un alibi per una non corretta organizzazione dei servizi, ricordando come, anche un’eccessiva
esposizione a stress, come può essere un servizio che si protrae per oltre 16/18 o 20 ore
consecutive, sia in grado di incidere seriamente su un abbassamento delle difese immunitarie e, di
conseguenza, di permettere al virus una maggiore permeabilità.
Nel condividere molte delle argomentazioni riportate, in chiusura, il Capo della Polizia ha ribadito
la sua ferma e convinta volontà di incontrarsi con le 00.SS. ancora prima di assumere eventuali
determinazioni che, in qualche modo, potrebbero avere ricadute sui diritti delle donne e degli
uomini della Polizia di Stato.
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