COMUNICATO STAMPA 09 GIUGNO 2025

“Droga prima dei servizi di ordine pubblico”, d’Orsi in aula dopo la denuncia di Fsp Polizia che è parte civile: “Udienza predibattimentale ci ha dato ragione”

Fsp Polizia è stata ammessa come parte civile oggi al processo a carico del professore Angelo d’Orsi, per il quale ha preso il via davanti al Tribunale di Roma il giudizio partito a seguito della denuncia del Sindacato per diffamazione pluriaggravata, avanzata dopo le dichiarazioni da lui fatte nel corso di una nota trasmissione televisiva cui intervenne a proposito delle manifestazioni di Pisa e Firenze di fine febbraio 2024.

Pesanti le affermazioni dell’imputato che all’epoca affermò, fra l’altro, “… quando io vedo anche queste scene (riferendosi agli scontri di Pisa), quando vedo il poliziotto che manganella con il piacere di farlo, due cose mi vengono in mente. Uno, che in quel manganello c’è una sorta di rivalsa sociale verso lo studente, quasi di invidia: tu sei un privilegiato, stai studiando, io sto qui a farmi massacrare… La seconda è che tanto sovente quei poliziotti, e me lo dicevano nelle interviste che facevo tra il 1969 e il 1972, hanno assunto delle droghe, delle sostanze, per reggere, e questo però gli fa perdere anche i freni inibitori”.

Ed oggi si è conclusa con un esito doppiamente positivo per Fsp, rappresentata dall’avvocato Pierilario Troccolo, l’udienza predibattimentale – introdotta dalla riforma Cartabia per consentire al giudice di valutare non solo se sussistano i presupposti per affrontare il dibattimento, ma anche se, sulla base degli elementi probatori, esista una seria possibilità di giungere ad una condanna -. Il tribunale ha respinto le eccezioni della difesa sul diritto di un sindacato a proporre querela, ed ha dato torto all’ulteriore eccezione sulla irritualità di quella depositata da Fsp Polizia. Il processo è stato infine rinviato al 23 settembre per il dibattimento.

“Andremo fino in fondo – afferma Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia – perché riteniamo le parole di D’Orsi altamente lesive della dignità personale e professionale dei colleghi in servizio in quelle manifestazioni di febbraio 2024, ma anche di tutti gli altri, e perchè attraverso insinuazioni inaccettabili e scorrette si è gettato discredito sull’intera Polizia di Stato”.

“I messaggi trasmessi da D’Orsi – conclude Maurizio Ferrara, Segretario Fsp Veneto -, ci appaiono intrisi d’odio, di disprezzo, di ogni mancanza di rispetto nei confronti di donne e uomini in divisa, e crediamo che alimentino l’incultura di chi attacca la Polizia e con essa lo Stato. Ebbene contrastare tutto ciò, a favore di una cultura della legalità e del rispetto, è uno dei nostri doveri, e per questo siamo in aula”.

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L’articolo su Nuova Venezio – mattino di Padova – Tribuna di Treviso

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