Oggetto: richiesta di convocazione urgente anche ai sensi dell’art. 8-bis, d.lgs. 195/1995.

Signor Presidente del Consiglio,
in occasione dell’elaborazione della legge di bilancio, che
traccerà le linee guida anche per gli investimenti nel settore della sicurezza, chiediamo al Governo di
consultarci per un confronto serio e costruttivo sulle tematiche che interessano la categoria che
rappresentiamo, caratterizzata da una “specificità” non rappresentabile se non da chi opera all’interno
del Comparto.

Si tratta di una richiesta che ripetiamo da tempo immemore, ma che purtroppo spesso è caduta
nel vuoto come segnale gravemente lesivo non solo delle stesse previsioni istituzionali, ma anche dei
principi democratici e del buon governo. Infatti, confrontarsi su quanto riguarda centinaia di migliaia
di donne e uomini in uniforme, ai quali lo Stato italiano affida ordine e sicurezza, con chi li
rappresenta, non solo è previsto dalla legge, ma molto più ineluttabilmente dovrebbe essere imposto
dal buon senso, dal rispetto, e dalla volontà di intraprendere strade condivise, verso obiettivi che
dovrebbero vederci coesi e leali, ciascuno nei rispettivi ruoli, in virtù di qualcosa di superiore: la
sicurezza del Paese.

Quest’anno, il momento che precede la stesura della legge di bilancio coincide con
l’insediamento di un nuovo Esecutivo, appena legittimato da elezioni politiche, che lei ha l’onore e
l’onere di guidare, come ha subito dimostrato di voler fare senza paura, senza tentennamenti e senza
tirarsi indietro davanti a nessuno.

Non può lasciare indifferenti la gratitudine che ha voluto esplicitare agli appartenenti alle
forze dell’ordine nel discorso pronunciato alla Camera chiedendo la fiducia del Parlamento. Parole
che testimoniano ben di più, palesando un’attenzione ai Servitori in divisa che da tempo aspettavamo,
e che sono, inoltre, auspicio di una precisa filosofia politica indirizzata a voler dare maggiore ascolto
ai corpi intermedi. Parole chiare, scevre da ogni timore di prendere una posizione netta e decisa
rispetto a un settore, quello della sicurezza, che nella mente e nel cuore dei suoi Servitori non sopporta
più che lo Stato si ripieghi su sé stesso, inchinandosi a un falso “politicamente corretto” che troppo
spesso si traduce in una delegittimazione delle regole e delle norme attraverso la delegittimazione
degli operatori in divisa chiamate ad applicarle. Risuonano ancora le sue altrettanto chiare parole
quando ha detto che, fino ad oggi, si è avuta spesso la sensazione che lo Stato ponesse più attenzione
alla tutela di chi viola le leggi piuttosto che a coloro i quali sono posti a presidio di quelle stesse
norme, sacrificando vite e famiglie e mettendo a repentaglio la propria incolumità.

Parole che già avevamo avuto modo apprezzare, pesandone il denso significato, quando le
aveva messe nero su bianco nella risposta all’appello di Fsp Polizia in vista delle elezioni; Lei, una
dei pochi ad aver risposto, assieme ai rappresentanti politici che l’affiancano al Governo, alla
chiamata di chi con quelle migliaia di lavoratori in uniforme ci parla ogni giorno, stando al loro fianco
nella quotidianità, tentando di supportarli in ciascuno dei singoli problemi che ne rendono la vita così
complicata, anche solo ascoltandoli, magari, mentre rigurgitano sfoghi e paure con la testa fra le mani.

Tutte cose che dovrebbe fare prioritariamente l’Istituzione che essi rappresentano, e che
cerchiamo il più fedelmente possibile di fare noi, sempre nella speranza e alla ricerca di un’azione
quanto più sinergica possibile con chi siede a Roma.
Siamo convinti che i concetti da lei espressi fin qui corrispondano a convinzioni dell’intera
compagine governativa, e altrettanto convinti, dunque, che saranno al più presto tradotti in pratica
con la ricerca di un confronto che coinvolga tutte le organizzazioni sindacali maggiormente
rappresentative.

Attendiamo quindi una convocazione, per poter più dettagliatamente comprendere la linea del
Governo rispetto a tante questioni come il rinnovo del contratto di lavoro scaduto l’anno scorso, la
perequazione pensionistica, e tutti gli altri strumenti indispensabili per la serenità e l’efficienza di chi
veste la divisa, servendo in maniera silenziosa e diuturna i Cittadini, le Istituzioni e un’intera Italia
che vorremmo veder crescere sempre di più, avvolta nel manto di quella sicurezza che noi ci pregiamo
di garantire.

Certi di un Suo riscontro, inviamo i più cordiali saluti.

La lettera in pdf

DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022 08.35.15

L. Bilancio: Fsp Polizia, chiesto a Meloni incontro urgente

L. Bilancio: Fsp Polizia, chiesto a Meloni incontro urgente Milano, 13 nov. (LaPresse) – “Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio un incontro urgente in occasione dell’elaborazione della Legge di bilancio. Una richiesta che crediamo avrà una risposta positiva, non solo perché un tale confronto è previsto dalla legge, ma perché esso è funzionale a una migliore ricerca delle strategie per affrontare i problemi di centinaia di migliaia di operatori della sicurezza che, in virtù della specificità di un lavoro così complesso, solo chi opera all’interno può rappresentare adeguatamente. E Giorgia Meloni, ancor prima che divenire il nuovo capo del governo italiano, ha riservato rispetto e attenzione per le nostre più pressanti preoccupazioni, dimostrando di avere a cuore la sicurezza del Paese, e con una dichiarazione di gratitudine sincera e non formale che attendavamo da troppo tempo. Ce lo ha chiarito senza mezzi termini nella lettera con cui ha risposto all’appello pre-elettorale di Fsp Polizia, e lo ha ribadito con fermezza nel suo discorso programmatico alla Camera. Come lei, anche i rappresentanti politici che la accompagnano al governo del paese hanno palesato uguali convincimenti, e dunque attendiamo fiduciosi e, anzi, certi che questo confronto ci sarà a breve”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, riferendo di una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.”Il confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del Comparto – aggiunge Mazzetti – è indispensabile per intraprendere strade condivise, verso obiettivi che dovrebbero vederci coesi e leali, ciascuno nei rispettivi ruoli, in virtù di qualcosa di superiore: la sicurezza del Paese. E un dialogo in tema di questioni come il rinnovo del contratto di lavoro scaduto l’anno scorso, la perequazione pensionistica, e tutti gli altri strumenti indispensabili per la serenità e l’efficienza di chi veste la divisa, saranno l’inizio di un nuovo corso nella storia del paese anche per chi serve in maniera silenziosa e diuturna i Cittadini, le Istituzioni e un’intera Italia che vorremmo veder crescere sempre di più, avvolta nel manto di quella sicurezza che noi ci pregiamo di garantire”.

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