Dopo il Decreto Salvini che sblocca straordinari arretrati finanziandoli e da risorse a riordino
Incontro Molteni molto positivo, presto altri risultati concreti
Bene stop a chiusura uffici di Polizia: ora subito scorrimento graduatorie ed assunzioni, insieme a
coda contrattuale e poi, in legge bilancio, risorse per rinnovo contratto 2019-2021 e nuovo riordino
Dopo il primo positivo approccio avuto con l’incontro del 5 luglio scorso, convocato per la valutazione congiunta della bozza di piccoli correttivi allo sbagliatissimo riordino dell’anno scorso, abbiamo avuto oggi un’altra prova della propensione alla condivisione con i sindacati delle scelte d’interesse dei poliziotti che sta permeando l’azione del Ministro Salvini e del Sottosegretario Molteni, il quale ci ha poi chiamati oggi ad una prima valutazione di un interessante progetto di riorganizzazione di questure e commissariati.
In via preliminare abbiamo fatto presente che è inutile elaborare progetti se la famosa coperta continua ad essere corta ed anziana: riteniamo innanzitutto indispensabile superare le errate previsioni della sciagurata riforma Madia, procedendo immediatamente a riempire tutti i vuoti negli organici di tutti i ruoli mediante lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi ove ciò è consentito o può essere consentito dalla normativa, a cominciare da quello a 1148 posti da agente per proseguire via via salendo e per finire con quello per commissari ruolo ad esaurimento.
Abbiamo riscontrato grande positività dalla parte pubblica in relazione a questo orientamento che consentirà di imporre un definitivo stop alle chiusure di presidi della Polizia di Stato, quasi tutti delle specialità, che sarà reso possibile proprio dalle citate assunzioni, tendenti a raggiungere l’organico effettivo di 106.000 unità per la Polizia di Stato, sollecitando dunque l’assegnazione di personale per gli uffici che, in attesa di essere chiusi, stavano morendo d’asfissia per i pensionamenti ed i trasferimenti non più rimpiazzati.
Nel merito abbiamo ricevuto un’impressione nettamente positiva dalle introduzioni del Sottosegretario e del Capo della Polizia Gabrielli al certosino e ponderoso lavoro messo a punto dal Vice Capo Vicario Savina che, a differenza di quanto avvenuto in passato, basandosi su valutazioni tecniche, ha elaborato coefficienti oggettivi sulla base dei quali saranno definiti i rispettivi organici, dividendo le questure in quattro fasce e partendo dal presupposto che nessuna di esse perderà organico rispetto ad oggi, né potrà averne uno inferiore alle 170 unità.
In attesa degli indispensabili incontri tecnici – ai quali ha chiesto di partecipare anche lo stesso Sottosegretario – destinati a visionare in concreto il progetto che per ora ci è stato solo tratteggiato, abbiamo ovviamente ribadito le nostre richiesta di convocare al più presto il tavolo per la coda contrattuale, necessario per distribuire le risorse destinate alle accessorie, istituendo – tra l’altro – l’indennità di controllo del territorio e di finanziare – con la legge di bilancio – un rinnovo contrattuale per il triennio 2019-2021 che, insieme a tempestivi ed adeguati miglioramenti economici, consenta finalmente l’avvio della previdenza contrattuale.
Sempre mediante la legge di bilancio abbiamo chiesto lo stanziamento di risorse idonee a finanziare un nuovo riordino delle carriere che, a differenza del precedente, consenta il rapidissimo e semplificato ripianamento degli organici dei ruoli intermedi in analogia all’Arma dove, a fronte dei 23.000 per la Polizia, oggi ci sono circa 32.000 ispettori di cui la metà apicali e cioè più del doppio, in entrambi i casi, della Polizia di Stato, tenendo ben presente anche le esigenze dei ruoli tecnici, da sempre trattati come una cenerentola a dispetto degli importantissimi compiti svolti.
Necessaria, poi, è l’immediata definizione dei posti di funzione.
Ovviamente non abbiamo trascurato di chiedere tempestivi interventi normativi in campo penale e procedurale che, insieme a dotazioni adeguate come ad esempio i Taser, fungano da efficace deterrente rispetto alle aggressioni nei confronti delle Forze dell’ordine e ci siamo congedati restando in attesa di essere convocati per assicurare ancora una volta e come sempre – senza mai aver riguardo al colore politico della parte pubblica, ma solo a ciò che essa concretamente fa nell’interesse dei poliziotti – il nostro consueto contributo di idee e proposte.
Roma, 27 settembre 2018
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