(AGENPARL) – Venezia, 21 gen – É il terzo scalo aeroportuale del Paese per numero di passeggeri in transito. É un aeroporto di primaria importanza, con molti collegamenti internazionali.
Eppure Venezia, sotto il profilo della sicurezza, resta la Cenerentola d’Italia. A denunciare le carenze organizzative della struttura è l’Ugl Polizia di Stato, che rivela come tutta la zona aeroportuale durante le ore notturne sia gestita da un Assistente Capo (Appuntato Scelto). Non solo. Nonostante il flusso di viaggiatori e la partenza e l’arrivo di voli sensibili da Paesi potenzialmente oggetto di minaccia terroristica, la cosiddetta squadra laser – 23 uomini super addestrati che dovrebbero prendersi cura delle situazioni a rischio e intervenire in caso di bisogno – non è mai stata attivata e il personale viene impiegato in normali controlli di frontiera.
“Mentre il ministro Alfano continua a ribadire che i servizi di vigilanza sono stati rafforzati nei siti sensibili, a Venezia succede l’esatto opposto. Non è accettabile che manchi questa squadra nata proprio per prevenire e reprimere eventuali attacchi terroristici allo scalo aeroportuale veneziano”. Così Mauro Armelao, Segretario Generale Regionale Ugl Polizia di Stato del Veneto, che aggiunge: “Non possiamo rimanere in silenzio e accettare che un Assistente Capo possa essere responsabile di tutta la sicurezza aeroportuale, e in caso d’emergenza debba persino coordinare altre forze di polizia oltre alle guardie giurate private. Dalle parole è tempo e ora che si passi ai fatti. Deve essere aumentato subito il personale alla Polizia di Frontiera di Venezia”.
La denuncia della Ugl Polizia di Stato è stata ripresa in un’interrogazione a risposta scritta al ministro degli interni Alfano dall’onorevole Prataviera il 19 gennaio scorso.
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