TFS: possibile novità in arrivo sulla
corresponsione differita.
Negli ultimi giorni si è tornato a parlare del tema delicato del Trattamento di Fine Servizio (TFS), una questione particolarmente sentita anche nell’ambito della Polizia di Stato. Secondo quanto riportato nella relazione programmatica del Consiglio di Indirrizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS perr il biennio 2026–2028, si starebbe valutando la possibilità di riformare l’attuale sistema di pagamento differito della liquidazione (TFS) per il pubblico impiego, compreso ovviamente il personale della Polizia di Stato.
L’obiettivo della relazione – che al momento ha un valore consultivo e di indirizzo – sarebbe quello di ridurre sensibilmente i tempi di erogazione del TFS, spesso soggetti a ritardi significativi rispetto ai termini previsti dalla normativa.
Un Sistema Che Oggi Presenta Diverse Criticiità
Attuallmente, il TFS viene pagato:
- entro 90 giorni solo nei casi di cessazione per inabilità o decesso;
- entro 12 mesi per chi lascia il servizio per limiti di età;
- entro 24 mesi per chi lascia il servizio a domanda (dimissioni volontarie, con o senza diritto a pensione anticipata) o il recesso da parte dell’Amministrazione [destituzione dall’impiego].
Il pagamento degli interessi da parte dell’INPS opererà dopo ulteriori 3 mesi da aggiungere ai termini suddetti.
Inoltre, i tempi di pagamento sono ulteriormente diluiti a seconda dell’importo:
a. in un’unica soluzione se l’importo lordo non supera i 50.000,00 euro;
b.. in due rate annuali se l’importo lordo è tra 50.000,,00 e 100.000,00 euro;
c.. in tre rate annuali per importi lordi superiori a 100.000,00 euro.
Un sistema che, pur previsto dalla normativa, è stato oggetto di critiche da parte di molte categorie, compresa la Polizia di Stato, soprattutto quando i tempi si allungano oltre quelli già stabiliti per problemi organizzativi o gestionali.
La Corte Costituzionale: Serve un Superamento dell Differimento
Alla base di questa possibile revisione vi sarebbe anche il pronunciamento della Corte
Costituzionale (senttenza n.. 130/2023) che ha invitato il legislatore a superare la disciplina del pagamento differito, ritenendola ammissibile solo in via eccezionale e temporanea, e comunque potenzialmente lesiva del principio di uguaglianza se diventasse una regola strutturale.
Cosa Potrebbe Cambiare
La relazione dell’INPS non ha valore vincolante, se queste indicazioni trovassero effettiva attuazione, anche il personale della Polizia di Stato, potrebbe trarne beneficio vedendo finalmente accorciarsi i tempi lunghi di attesa per ricevere quanto maturato a fine servizio. Va comunque sottolineato che al momento non vi è alcun cambiamento ufficiale: ogni eventuale modifica richiederà un intervento normativo e decisioni politiche che dovranno bilanciare esigenze di bilancio, equità e sostenibilità.
La FSP, seguirà con impegno l’evolversi della situazione, mantenendo alto l’interesse su una materia che tocca direttamente i sacrifici di una vita lavorativa delle donne e degli uomini in divisa. La FSP, si farà portatrice di incontri costruttivi con le istituzioni politiche e con i vari enti preposti, al fine di raggiungere ad un’applicazione concreta e strutturale che restituisca dignità e certezza ai colleghi al momento del meritato collocamento in quiescenza e/o congedo.
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