OBBLIGO VACCINALE
INCONTRO CON IL CAPO DELLA POLIZIA
In considerazione delle particolarità e delicatezza della tematica e delle peculiari innovazioni per il personale della Polizia di Stato delineate dalla pubblicazione del decreto legge 172/2021, come da noi motivatamente richiesto, oggi 7 dicembre 2021, presso il Dipartimento, si è tenuto l’incontro presieduto dal Capo della Polizia pref. Lamberto Giannini, alla presenza del Vice Capo della Polizia pref. Vittorio Rizzi, del Capo della Segreteria del Dipartimento pref. Sergio Bracco, del Direttore Centrale DAGEP pref. Giuseppe Scandone, del Direttore Centrale di Sanità dr. Fabrizio Ciprani, del Direttore per le relazioni sindacali v.pref. Maria De Bartolomeis.
Come noto, tra le principali novità introdotte dal DL 172/2021 in questione, oltre all’istituzione della certificazione verde c.d. “rafforzata”, vi è anche l’estensione dell’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2 ad ulteriori categorie di operatori appartenenti a particolari settori maggiormente esposti, tra le quali il personale del Comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, nonché quello della polizia locale.
Preliminarmente il Capo della Polizia, ripercorrendo il disposto normativo richiamato, ha evidenziato come anche per tutto il personale della Polizia di Stato indistintamente, al pari del personale delle altre forze di polizia e forze armate, sia intervenuto l’obbligo vaccinale e, in virtù di questo l‘intero Comparto sta ancora approfondendo taluni istituti e studiando una Circolare d’indirizzo uniforme, tendente a fornire disposizioni più chiare possibile, fermo restando che, così come sperimentato in precedenza, per la soluzione di eventuali situazioni particolari o necessità di ulteriori chiarimenti, allo scopo di assicurare una uniforme applicazione alla norma cosi come novellata sarà specificatamente incaricato un Ufficio del dipartimento con la funzione di call center.
Con riferimento alla verifica del green pass da vaccino l’Amministrazione sta valutando la possibilità di procedere attraverso strumenti telematici interfacciando le banche dati Inps e NoiPa, o altre forme se questa non fosse percorribile.
Il pref. Giannini, nello specificare che l’obbligo vaccinale è legato al rapporto di servizio, ha reso noto che sono in via di approfondimento tutti gli istituti che, interrompendo il rapporto di servizio con l’Amministrazione, possano escludere momentaneamente il personale dall’obbligo vaccinale in questione, che saranno dettagliatamente indicati nella Circolare che, attesa la complessità, si pensa che dovrebbe essere divulgata entro fine settimana o al più tardi entro lunedì 13 prossimo. Così come è ancora allo studio se l’eventuale sospensione dal servizio per mancanza di vaccinazione comporti in automatico anche il ritiro dell’arma d’ordinanza e della tessera di riconoscimento, oltre alla restituzione dell’alloggio di servizio. E’, invece, certo che in pendenza di sospensione dal servizio per assenza non giustificata di vaccinazione non sarà riconosciuto alcun assegno, neanche quello alimentare, e ciò non costituirà addebito disciplinare. Il periodo di sei mesi richiamato dal DL in argomento, costituisce al momento unico limite temporale di previsione emergenziale, non dando, poi, seguito a destituzione o altro provvedimento.
Coloro i quali si sottoporranno alla prima dose del vaccino, fino all’ottenimento del green pass, per lavorare dovranno comunque munirsi di certificazione verde tramite tamponi che, come da noi richiesto, dovranno essere a carico dell’Amministrazione.
Con riferimento alla nostra richiesta di chiarire se vi sia un fondo di garanzia per indennizzare i dipendenti i quali dovessero sfortunatamente subire particolari effetti avversi, l’Amministrazione ha chiarito che tale previsione – a prescindere dal consenso informato che comunque, non trattandosi di TSO (trattamento sanitario obbligatorio), sarà dovuto – è già prevista dalla legge 25 febbraio 1992, n. 210. Così come, a nostra specifica domanda di sapere se, nell’eventualità in cui un dipendente sospeso dovesse contrarre l’infezione da covid-19, potrà riprendere il lavoro al termine della malattia, il Dr. Ciprani ha risposto che essendo molto vasta la casistica che potrebbe verificarsi a seconda che l’infezione sia emersa prima della prima dose o tra la prima e la seconda dose, ovvero anche successivamente, una tale eventualità sarà valutata specificatamente dal Medico competente di volta in volta. La sospensione, comunque, decorrerà sempre dal momento della notifica.
Resta fermo l’esonero dall’obbligo vaccinale per coloro che, per ragioni mediche specificatamente attestate da apposita certificazione medica, non possono ricevere il vaccino.
In sintesi, diverse ancora le domande senza risposta certa, per le quali abbiamo chiesto accurati approfondimenti, a partire dallo stato giuridico dei colleghi eventualmente sospesi dal servizio, alle assenze legittime che distolgono dall’obbligo vaccinale, che dovranno tuttavia trovare chiara specificazione all’interno della Circolare in parola.
In questo momento particolarmente delicato, è nostro dovere riaffermare il diritto al lavoro di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato, e la loro difesa del diritto alla salute, partendo dal presupposto che come Amministrazione contiamo su medici e laboratori in virtù dei quali, possiamo essere indipendenti ed autonomi per mettere gli operatori, tutti, nelle condizioni di ottenere il richiesto green pass “rafforzato”.
Il lavoro svolto dai poliziotti tutti è indispensabile e la complessità dei servizi e degli uffici, capillarmente diffusi su tutto il territorio nazionale, non sopporterebbe sconvolgimenti di sorta nell’organizzazione. Va, quindi, garantito il medesimo trattamento e le stesse tutele per tutti quelli che ne fanno parte e che lavorano senza sosta per il bene della collettività, garantendo comunque a tutto il personale le contromisure necessarie per affrontare al meglio la pandemia.
Roma, 7 dicembre 2021
0 Comments