Incontro con la Presidente a Palazzo Chigi
“Momento difficile, ma siamo dalla vostra parte e manterremo gli impegni”
Questa mattina, come annunciato da giorni, abbiamo incontrato a Palazzo Chigi un’autorevole delegazione del Governo, guidata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e composta dal vice premier Antonio Tajani, dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, dal Ministro dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
In apertura la Presidente Meloni ha ribadito la solidarietà dell’Esecutivo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato per i numerosi attacchi che ha subito e sta subendo in relazione ad una gestione dell’ordine pubblico che, nella quasi totalità dei casi, non ha registrato incidenti e che, soprattutto, con grande professionalità e sacrificio continua ad essere operata.
Di seguito il Ministro Piantedosi, dal canto suo, nel condividere l’apprezzamento per l’encomiabile, indefesso e quotidiano servizio svolto per la collettività dalla Polizia di Stato nelle sue diverse sfaccettature operative, ha spiegato il contenuto del “pacchetto sicurezza”, approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e in attesa dell’avvio dell’esame parlamentare: misure, si ricorda, anche intese a prevenire e reprimere la commissione di reati contro l’ordine pubblico che vedono come prime vittime proprio gli operatori di polizia.
È proprio partendo da queste difficoltà che è partito il nostro intervento: come avevamo già preannunciato, abbiamo rivendicato la necessità di individuare, con provvedimento normativo, dei protocolli operativi certi, oltre a segnali tempestivi con il ripianamento di almeno una parte significativa degli straordinari arretrati, l’apertura del tavolo per i rinnovi del contratto di lavoro e di quello per la previdenza dedicata, per poi esporre in maniera sintetica la nostra posizione sull’ordine pubblico e la crescente esposizione proprio di chi è chiamato ad accudire oltre 13000 manifestazioni all’anno, anche in vista dell’ approssimarsi dell’imminente G7.
Le nostre Forze dell’Ordine e in particolare la Polizia di Stato rappresentano un’eccellenza che il mondo intero invidia. Abbiamo sempre chiesto chiarezza e mai quella patente di impunità che, invece, pretenderebbe chi attacca le forze dell’ordine, spalleggiato in questa pretesa da chi non si fa alcuno scrupolo ad attaccare noi per colpire ben più in alto; da chi finge di confondere il sacrosanto diritto di manifestare con quello di insultare, sputare, aggredire e danneggiare.
Un collega non può andare a lavorare con il timore di dover pagare decine di migliaia di euro di avvocati, periti, spese legali, provvisionali e parti civili: l’obiettivo primario di ogni collega è lavorare in tranquillità e poter tornare la sera a casa senza aver riportato traumi o essere stato aggredito.
È ora di cambiare la norma sulla tutela legale perché tutte le spese legali sostenute per ragioni di servizio devono essere anticipate dall’Amministrazione, che potrà rivalersi solo in caso di condanna per delitto doloso, escludendo dalla rivalsa tutti quei fatti avvenuti nel corso di manifestazioni o di particolari o complesse operazioni di polizia.
La Presidente del Consiglio si è formalmente impegnata, nonostante l’attuale difficile congiuntura economica, a tenere in cima all’agenda del Governo la tempestiva apertura del tavolo per il rinnovo contrattuale e di quello per la realizzazione della previdenza dedicata – per questo a breve sarà emanato il decreto che riconosce formalmente le organizzazioni sindacali militari maggioritarie, che siederanno al tavolo del contratto – oltre al saldo di almeno una parte significativa degli straordinari arretrati.
Ne abbiamo preso atto e vigileremo affinché al più presto gli impegni oggi ribaditi trovino quella concreta attuazione cui i colleghi hanno diritto e per la quale ormai non possono più aspettare.
Roma, 6 marzo 2024
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