Al Signor Direttore centrale per le risorse umane

Dirigente generale di pubblica sicurezza Giuseppe Scandone

Ministero dell’interno – Dipartimento della pubblica sicurezza

R o m a

e, p.c.:

Al Signor Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali

Vice prefetto Maria De Bartolomeis

Ministero dell’interno – Dipartimento della pubblica sicurezza

R o m a

Oggetto: elaborazioni stipendiali gennaio 2019, incomplete informazioni fornite alle organizzazioni sindacali ed incomprensibili arretrati a debito riscontrati nei cedolini di molti colleghi. – richiesta incontro urgente.

Signor Direttore,

in un primo momento avevamo evitato di segnalarLe le fortissime perplessità che erano sorte in noi leggendo la nota n. 555/RS/4549 del 15 gennaio scorso, mediante la quale, dopo aver premesso che si erano «concluse le attività di elaborazione della procedura informatica», che avrebbero consentito «al CENAPS di inviare a NoiPA i flussi contenenti gli aggiornamenti per l’attribuzione dell’assegno di funzione al personale della Polizia di Stato», i rappresentanti del personale della Polizia di Stato venivano informati che «già (sic!) con la corrente mensilità stipendiale di gennaio 2019» erano state «trasmesse a NoiPA le prime elaborazioni» che avrebbero consentito l’aggiornamento delle partite stipendiali di circa 4.700 dipendenti», aggiungendo che detti adeguamenti «hanno prodotto situazioni creditorie per circa 4.200 posizioni e situazioni debitorie per circa 500 posizioni» e che «circa ulteriori 1.500 posizioni saranno presumibilmente aggiornate con la mensilità stipendiale di febbraio 2019 in quanto sono necessari alcuni approfondimenti per verificare la correttezza delle segnalazioni in banca dati che, attualmente, fanno emergere un debito a carico degli interessati che potrebbe non essere dovuto».

Già in prima battuta, infatti, ci siamo domandati come sia possibile che gli aggiornamenti per l’attribuzione dell’assegno di funzione, vale a dire l’addizione di un beneficio spettante che per lungo tempo era stato negato per “problematiche tecniche di NoiPA” – così ci è stato comunicato – possa determinare situazioni debitorie, vale a dire una sottrazione a danno di chi invece aspettava il dovuto.

Ci eravamo domandati – inoltre – per quale motivo dette prime 500 posizioni recanti situazioni debitorie relative all’assegno di funzione fossero state considerate così certe da applicare immediatamente le ritenute per ipotetici arretrati a debito da determinare una oggettiva disparità di trattamento rispetto alle circa ulteriori 1.500 posizioni alle quali, giustamente, non è stata applicata la ritenuta immediata perché, essendo necessari alcuni approfondimenti, in relazione ad esse l’aggiornamento dovrà intervenire solo all’esito delle necessarie verifiche presumibilmente con la mensilità stipendiale di febbraio 2019.

Signor Direttore, vorrà perdonarci se ci siamo permessi di definire ipotetici gli arretrati a debito, perché – innanzitutto – come abbiamo accennato, in generale non riusciamo a capire come un aggiornamento retributivo possa determinare un debito per il poliziotto anziché un credito.

Inoltre abbiamo riscontrato che sui cedolini stipendiali di ben oltre 500 colleghi che l’anno scorso hanno avuto accesso ad un ruolo superiore sono presenti addebiti per importi che giungono a sfiorare immediatamente i circa 400,00 (quattrocento,00) euro per “differenza inquadramento AP” o per “arretrati stipendio AP”, che in molti casi vengono moltiplicati per svariate mensilità.

Questo fenomeno ricorda troppo da vicino un’altra vicenda di cui si dirà tra poco.

Prima di ricordarla e premesso che – come accennato – nei cedolini stipendiali dette ritenute NON vengono affatto messe in relazione agli assegni di funzione, vale a dire l’UNICA voce fissa e continuativa che, secondo la comunicazione ricevuta il 15 gennaio scorso, veniva individuata come fonte di possibili addebiti nel cedolino di gennaio 2019, ci corre l’obbligo di porci e porre – tramite Lei – alcuni impellenti interrogativi a chi di dovere:

  1. sapeva di questi ben oltre 500 rilevanti addebiti che stavano per investire colleghi che devono organizzare le proprie spese per arrivare alla fine del mese?
  2. se lo sapeva, visto che NON si tratta di assegni di funzione, per quale motivo su questo aspetto non sono state diramate comunicazioni preventive ai diretti interessati ed ai sindacati?
  3. prima di applicare ritenute così importanti, ne ha accertato la fondatezza?
  4. se non l’ha accertata, come è possibile che non abbia potuto (o voluto?) accertarla?
  5. indipendentemente dai motivi che hanno determinato il mancato accertamento della fondatezza, perché non ha adottato la stessa cautela che riferisce di aver – giustamente – utilizzato nei confronti delle circa 1.500 posizioni debitorie citate nella nota?

Abbiamo ben presente ciò che è avvenuto a migliaia di colleghi che hanno frequentato il 26° corso sovrintendenti: hanno subito trattenute del tutto ingiustificate ed analoghe – sempre attribuite a problemi di NoiPA – e non hanno ancora percepito né gli importi a loro dovuti a titolo di assegno ad personam per il periodo che va dal 1° gennaio 2016 al 31 ottobre 2017, né la rivalutazione monetaria e gli interessi nel frattempo maturati in relazione al credito da loro vantato.

Come noto a quei colleghi – ad oggi, quando siamo ormai nel 2019 – non è stato ancora comunicato quando potranno riavere né quanto loro indebitamente trattenuto, né le ulteriori spettanze.

I poliziotti non meritano questo trattamento: innanzitutto vanno immediatamente bloccate le ulteriori trattenute previste per i prossimi mesi in tutti i casi in cui non sia stato preventivamente accertato e debitamente comunicato il debito.

Appare evidente come i tempi siano senz’altro maturi per un incontro che ci consenta di avere – e dare – risposta alle domande di cui sopra: deve essere immediatamente restituito a tutti gli aventi diritto quanto indebitamente trattenuto e vanno altresì compresi i motivi che continuano a generare per i poliziotti inaccettabili problematiche, gravi e generalizzate, che non risultano affliggere finanzieri e penitenziari, le cui retribuzioni sono amministrate dai NoiPA, esattamente come le nostre.

In attesa di un cortese cenno di riscontro l’occasione è gradita per inviare distinti saluti.

Roma, 20 gennaio 2019

La lettera