Oggetto: compenso annuo per cambio turno forfetario per il personale in servizio presso i reparti mobili. – Richiesta di convocazione del Tavolo di confronto permanente di cui all’art. 25 Anq.

Gentile Direttore, di seguito alle precedenti segnalazioni in materia riteniamo opportuno informarLa di aver predisposto dei moduli, che ci accingiamo a distribuire, mediante i quali gli appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso i reparti mobili formuleranno istanza, indirizzata ai rispettivi dirigenti, per vedersi retribuire i cambi turno concretamente effettuati nell’ultimo quinquennio nell’ambito del mese – o dei mesi – in cui non si sono visti riconoscere altrettanti dodicesimi del «compenso lordo annuo pari ad euro 610,00» previsto per il «personale in forza presso i reparti mobili ed effettivamente impiegato negli stessi in sostituzione del compenso» giornaliero di euro 8,70 previsto per ogni cambio turno quando, nell’ambito di quel mese – o di quei mesi – non hanno prestato servizio per «almeno quindici giorni».

Come noto la nostra rivendicazione si basa sulla disparità di trattamento che si verrebbe a determinare, qualora le istanze non venissero accolte, tra i colleghi dei reparti mobili che, nell’ambito di uno o più mesi, non prestano servizio per almeno quindici giorni – magari per assenze determinate da infermità dipendenti da causa di servizio ovvero non ancora riconosciute come tali, ma comunque a seguito di infortuni occorsi in servizio – e gli altri, sempre in servizio presso i reparti mobili che, giustamente, a seguito di assegnazione provvisoria ovvero trasferimento presso altri uffici, si vedono anch’essi riconosciuti il compenso forfetario per i dodicesimi spettanti ed, in aggiunta ad esso, anche il compenso giornaliero per i cambi turno concretamente effettuati nel periodo in argomento presso gli uffici ove sono stati temporaneamente assegnati o trasferiti.

In considerazione della delicatezza della materia, molto sentita tra i colleghi che con impegno gravoso e grandi sacrifici garantiscono l’ordine pubblico nel Paese e del fatto che le richieste potrebbero non essere accolte presso uno o più reparti mobili con dinieghi espliciti, ovvero con silenzio-diniego, al fine di giungere finalmente ad un’interpretazione condivisa ed univoca delle richiamate norme pattizie, Le chiediamo di convocare su questo argomento, entro i trenta giorni previsti dall’art. 25 del vigente Accordo nazionale quadro, il Tavolo di confronto permanente per la risoluzione delle controversie istituito, ai sensi della medesima norma pattizia, presso codesto Ufficio che, come noto, deve ordinariamente riunirsi con cadenza almeno mensile.

In attesa di un tempestivo cenno di riscontro Le inviamo cordiali saluti.

La lettera