OGGETTO: Assetto organizzativo del ruolo tecnico-scientifico e professionale.
Problematiche, osservazioni e suggerimenti.

Preg. Direttore,
in più circostanze abbiamo evidenziato che l’attuale assetto organizzativo del ruolo tecnico-scientifico e professionale della Polizia di Stato presenta svariate criticità strutturali che meritano una improrogabile approfondita analisi e interventi mirati per colmare le
carenze operative. Purtroppo, dall’osservazione dei dati più recenti1 emergono evidenti squilibri tra le diverse qualifiche del personale tecnico, con un’anomala concentrazione di Assistenti Capo Tecnici e una netta insufficienza di Sovrintendenti e Ispettori che, a nostro avviso, limita l’efficacia operativa e strategica dell’intero settore tecnico paralizzandone l’impianto strutturale.

In particolare, il mancato adeguamento delle modalità di avanzamento2 e la scarsità di procedure concorsuali dedicate rappresentano un freno allo sviluppo professionale del personale tecnico, con il rischio di demotivazione e perdita di qualificate competenze. Un altro aspetto critico riguarda l’anzianità anagrafica del personale impiegato nelle qualifiche apicali, con una conseguente riduzione della capacità di adattamento alle nuove sfide tecnologiche e operative che la Polizia di Stato deve, inevitabilmente, affrontare quotidianamente.

Orbene, in un periodo storico caratterizzato da una crescente richiesta di specializzazione, crediamo sia essenziale rivedere i meccanismi di avanzamento, investire nella formazione continua e adottare strategie efficaci per ottimizzare l’impiego delle risorse umane, superando le rigidità burocratiche che rendono il ruolo tecnico sempre meno attrattivo per le nuove generazioni, minando il futuro stesso di questa fondamentale componente della Polizia di Stato.

Oltre a questi problemi strutturali, si riscontra una carenza significativa di personale specializzato in settori chiave come, ad esempio, l’informatica forense, la gestione delle telecomunicazioni, la sicurezza cibernetica e la logistica avanzata. Inoltre, la mancata
implementazione di programmi di aggiornamento e formazione ad ampio spettro porta a una perdita di competitività rispetto ad altre forze di polizia europee, che invece hanno già investito in maniera significativa nelle nuove tecnologie e nella valorizzazione del personale tecnico.

Si evidenzia, inoltre, una distribuzione inadeguata del personale tecnico nelle varie articolazioni della Polizia di Stato, con una concentrazione eccessiva in alcuni uffici e carenze evidenti in altri. La carente ed inefficiente gestione delle risorse umane ha determinato situazioni in cui i tecnici vengono assegnati a compiti non pertinenti alle loro competenze, disperdendo professionalità che potrebbero invece essere impiegate in modo più strategico.

Alla luce di queste considerazioni, riteniamo indispensabile ed improrogabile attuare i seguenti urgenti interventi:

  • avviare con cadenza regolare gli scrutini per l’accesso al ruolo dei sovrintendenti tecnici –come
    avviene da tempo per il ruolo ordinario- evitando di trasformare la qualifica di Assistente Capo
    Tecnico Coordinatore in una “area parcheggio” ove il personale attende la quiescenza;
  • definire puntualmente il fabbisogno annuale nelle diverse qualifiche del ruolo tecnico al fine di
    programmare con esattezza le procedure concorsuali riservate;
  • prevedere ulteriori concorsi interni per Vice Ispettore Tecnico nei vari settori professionali, in
    modo da garantire un continuo ricambio generazionale e un adeguato bilanciamento delle
    qualifiche;
  • implementare un piano strutturato di formazione continua sulla base delle esigenze reali
    dell’Amministrazione ed in funzione delle sue scelte strategiche, che consenta, altresì, al
    personale tecnico di aggiornare le proprie competenze affrontando le nuove sfide operative
    con strumenti adeguati;
  • rivedere l’organizzazione delle assegnazioni del personale tecnico, ottimizzando la distribuzione
    delle risorse in base alle reali esigenze operative anche al fine di garantire al meglio gli
    avvicendamenti del personale.

Crediamo che l’adozione di queste misure non rappresenti solo un’opportunità di miglioramento organizzativo, ma anche una necessità improrogabile per garantire, nel breve periodo, l’efficienza e la competitività della Polizia di Stato nel contesto attuale nel rispetto di una programmazione anche a medio e lungo termine che garantisca la compiutezza e la stabilità del progetto.

Nel lungo periodo, crediamo sempre nella rilevanza della cd. “piramide rovesciata” che, prevedendo una riduzione delle qualifiche di base ai sensi dell’art. 65 comma 2 del D. Lgs. 5 ottobre 2000 n. 334, riformerebbe senza difficoltà, e con sostanziale invarianza di spesa per
l’Amministrazione, la dotazione degli ispettori tecnici a partire dalle attuali 1900 unità.

In attesa di un riscontro e auspicando un confronto costruttivo su queste tematiche, si porgono cordiali saluti.

La nota


1. Ruoli del personale della P. di S. pubblicati sul Portale DoppiaVela

2. Si fa riferimento alla mancata attuazione delle procedure di scrutinio per l’accesso al ruolo dei sovrintendenti tecnici