Legge di Bilancio 2026: assenza di tutele e risorse per la Polizia di Stato e il Comparto Sicurezza e Difesa.
Preg.mo Signor Presidente del Consiglio,
il personale della Polizia di Stato e, più in generale, dell’intero Comparto Sicurezza e Difesa rappresenta un presidio imprescindibile per la tutela della legalità, della sicurezza dei cittadini e della stabilità delle istituzioni democratiche. Tuttavia, nonostante le reiterate attestazioni di stima rivolte dalla politica a questo ruolo fondamentale, permane la convinzione – profondamente errata – che tali dichiarazioni siano sufficienti a sanare le criticità che da troppo tempo affliggono il Comparto, ancora trattato come un settore marginale della macchina statale.
Il contenuto della Legge di Bilancio 2026, attualmente in discussione presso il Senato della Repubblica, ne rappresenta un’amara conferma.
Il provvedimento in oggetto, anche a seguito del maxi-emendamento presentato dal Governo, continua infatti a non riconoscere il valore del contributo che le donne e gli uomini della Polizia di Stato e dell’intero Comparto Sicurezza e Difesa garantiscono quotidianamente alla collettività.
L’ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile contenuta nella manovra non è stata eliminata. Dopo una carriera svolta in condizioni di rischio, elevato stress e responsabilità gravose, si chiede al personale in divisa di prolungare ulteriormente il servizio, esponendolo a un carico fisico e psicologico non sostenibile. Una scelta assunta senza alcun confronto con le rappresentanze del personale e che, oltre a non considerare le specificità del Comparto, rischia seriamente di compromettere l’efficienza operativa e il benessere degli operatori.
Per quanto concerne la cosiddetta “previdenza dedicata”, finalizzata ad evitare il conferimento di trattamenti pensionistici inadeguati, da indigenti, a chi ha dedicato la propria vita al servizio dello Stato, sono stati stanziati appena 20 milioni di euro, evidenziando così una incomprensibile volontà di ignorare circa 430.000 operatori che garantiscono quotidianamente la sicurezza del Paese.
Non è stata inoltre prevista alcuna risorsa per il pagamento delle centinaia di migliaia di ore di lavoro straordinario che lo Stato ha imposto ai Poliziotti negli ultimi due anni, né per l’incremento del relativo compenso orario che, allo stato attuale, risulta mortificante e pari a soli 6,70 euro netti.
Nessuna risorsa è stata destinata al riconoscimento della specificità del Comparto, così come nulla è stato previsto per l’Area negoziale dei Dirigenti.
Tale mancanza di attenzione appare evidente, è di estrema gravità e non potrà che condurre a una mobilitazione.
Alla luce di quanto esposto, Preg.mo Signor Presidente del Consiglio, Le chiediamo un intervento concreto e immediato, volto a garantire il riconoscimento che è dovuto alle Poliziotte e ai Poliziotti, affinché alle continue dichiarazioni di apprezzamento espresse dalla S.V., dall’Esecutivo e dalle forze politiche che lo sostengono, seguano finalmente atti coerenti e tangibili.












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