COMUNICATO STAMPA 03 LUGLIO 2019

Taser, Fsp Polizia dopo le dichiarazioni di Salvini a Nettuno: “Bene darlo a tutti, e presto. Non è un pericolo ma strumento nato per salvaguardare la vita”

“Esprimiamo grande soddisfazione per le dichiarazioni del ministro Salvini che ha annunciato la distribuzione dei taser alle forze di polizia, che noi chiediamo da lungo tempo insieme a protocolli di utilizzo uniformi per tutti i Corpi e che non si traducano in ulteriori fonti di rischio per gli appartenenti al Comparto. Ora speriamo solo che ciò avvenga in fretta e che questo strumento venga dato a tutti gli operatori, perché è fondamentale come il resto della dotazione di cui già dispongono. Il taser, infatti, non è affatto un pericolo, ma è stato concepito proprio per salvaguardare la vita e la sicurezza dei soggetti interessati. Il lungo periodo di sperimentazione ha dato risultati ottimi, con situazioni di pericolo che sono state risolte in tempi brevi e quasi sempre senza che il taser fosse utilizzato, essendo bastato il solo mostrarlo. In tutti i casi, è fin tropo ovvio quanto preferibile sia l’utilizzo di un impulso elettrico per fermare un soggetto fuori controllo piuttosto che l’uso delle mani, che troppo spesso vede gli operatori riportare conseguenze anche gravissime come testimoniano le cronache degli ultimi giorni o, peggio, l’uso dell’arma d’ordinanza, che in Italia è talmente tanto raro da mettere nei fatti donne e uomini in divisa nella condizione di non potersi affatto difendere. Siamo fin troppo in ritardo nell’adozione di uno strumento che, a dispetto delle critiche di ipocriti detrattori, rappresenta un ovvio passo avanti per una più moderna gestione delle sicurezza”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo le dichiarazioni del ministro l’Interno, Matteo Salvini, che ha annunciato la prossima distribuzione del taser alle Forze di polizia oggi dopo la sua visita all’istituto per ispettori di polizia a Nettuno, vicino Roma, dove è stato accompagnato dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli.