LUNEDÌ 20 LUGLIO 2020 13.45.21

G8, 19 anni fa morte Giuliani. Fsp polizia: Né eroe, né martire

G8, 19 anni fa morte Giuliani. Fsp polizia: Né eroe, né martire Milano, 20 lug. (LaPresse) – “Carlo Giuliani non è un eroe né un martire, è e resta l’esempio di cosa non fare in alcun caso”. Così Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp polizia di Stato, nel giorno in cui, come ogni anno, si terrà in piazza Alimonda, a Genova, una manifestazione in ricordo di Carlo Giuliani. “Oggi si terrà a Genova l’ennesima manifestazione in ricordo di Carlo Giuliani e questo, come ogni anno, suona come una celebrazione della sua figura. E noi torniamo a ribadire che la morte di un giovane è sempre una tragedia, e che il lutto dei suoi familiari va rispettato, ma che non si può condividere né ammettere che si onori o si esalti l’immagine di una persona che ha perso la vita commettendo reati gravissimi. Non si può manifestare in suo nome indicandolo come esempio meritevole di un tributo”, afferma Mazzetti. “Violare la legge, aggredire le Forze dell’ordine, attentare alla vita di un uomo in divisa non è ammissibile, non è giustificabile. Tentare di ammantare un comportamento criminale di significati politici non serve a renderlo lecito”, prosegue il segretario generale dell’Fsp polizia di Stato. Mazzetti afferma ancora che “quel che ha fatto Giuliani in quella piazza non fu lotta politica, e non fu resistenza civile. Rischiare di uccidere un Servitore dello Stato che sta solo facendo il proprio dovere non è protesta. E ci meravigliano le considerazioni di quei politici che saranno presenti oggi, ma che non hanno speso una parola in difesa della legalità, della correttezza, del rispetto dovuto a chi compie il proprio dovere senza colpe, non per alcuna convinzione politica ma per onorare una divisa”. A suo parere “una manifestazione come quella prevista oggi avrebbe senso solo se si ricordasse come la violenza dei no global in quel maledetto giorno in piazza Alimonda distrusse due vite, quella di Giuliani e quella di Mario Placanica. Solo che il primo scelse di devastare, di aggredire, di assaltare, il secondo no”. “A quel giovanissimo carabiniere totalmente assolto in ogni possibile sede no, non fu concessa alcuna scelta”, conclude il segretario generale di Fsp polizia di Stato.

L’articolo su agenparl.eu

L’articolo su blitzquotidiano.it

L’articolo su sardegnareporter.it

L’articolo su voxnews.info

L’articolo su infodifesa.it

L’articolo su forzearmatenews.altervista.org

L’articolo su imolaoggi.it

L’articolo su theworldnews.net
G8: FSP POLIZIA, ‘NON SI PUO’ CELEBRARE GIULIANI COME EROE O MARTIRE’
Genova, 20 lug. (Adnkronos) – ”Oggi si terrà a Genova l’ennesima
manifestazione in ricordo di Carlo Giuliani e questo, come ogni anno,
suona come una celebrazione della sua figura. E noi torniamo a
ribadire che la morte di un giovane è sempre una tragedia, e che il
lutto dei suoi familiari va rispettato, ma che non si può condividere
né ammettere che si onori o si esalti l’immagine di una persona che ha
perso la vita commettendo reati gravissimi. Non si può manifestare in
suo nome indicandolo come esempio meritevole di un tributo. Carlo
Giuliani non è un eroe né un martire, è e resta l’esempio di cosa non
fare in alcun caso”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale
dell’FSP Polizia di Stato, nel giorno in cui, come ogni anno, si terrà
in piazza Alimonda, a Genova, una manifestazione in ricordo di Carlo
Giuliani.
”Violare la legge – aggiunge Mazzetti – aggredire le Forze
dell’ordine, attentare alla vita di un uomo in divisa non è
ammissibile, non è giustificabile. Tentare di ammantare un
comportamento criminale di significati politici non serve a renderlo
lecito. Quel che ha fatto Giuliani in quella piazza non fu lotta
politica, e non fu resistenza civile. Rischiare di uccidere un
servitore dello Stato che sta solo facendo il proprio dovere non è
protesta. E ci meravigliano le considerazioni di quei politici che
saranno presenti oggi, ma che non hanno speso una parola in difesa
della legalità, della correttezza, del rispetto dovuto a chi compie il
proprio dovere senza colpe, non per alcuna convinzione politica ma per
onorare una divisa. Una manifestazione come quella prevista oggi
avrebbe senso solo se si ricordasse come la violenza dei no global in
quel maledetto giorno in piazza Alimonda distrusse due vite, quella di
Giuliani e quella di Mario Placanica. Solo che il primo scelse di
devastare, di aggredire, di assaltare, in secondo no”.

L’articolo su Cronache di Napoli